Britannia Romana
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Table of contents |
2 Instaurazione del dominio romano 3 Declino del potere romano 4 L'ereditĂ 5 Vedi anche |
Retroterra dell'invasione
Giulio Cesare fece due campagne in Britannia, la prima del 55 AC, e la successiva nell'anno seguente. Anche se non risultarono nella conquista di territorio, portarono quantomeno parte dell'isola sotto la sfera di influenza di Roma.
Caligola pianificò la sua campagna contro i britanni nel 40 DC, ma la sua esecuzione fu bizzarra: secondo Svetonio, egli portò le sue truppe in formazione da combattimento di fronte alla Manica e diede ordine di attaccare l'acqua. Dopo ordinò alle truppe di raccogliere le conchiglie, riferendosi a questo come a "saccheggiare l'oceano, a causa della Capitale e del Palazzo."
L'effettiva invasione romana della Britannia, dovette attendere fino al regno di Claudio, nel 44. Le truppe romane sconfissero i britanni guidati da Carataco, e catturarono la sua capitale Camulodunum, ovvero Colchester. Carataco rifiutò di sottomettersi, e si ritirò nel profondo del territorio britannico non ancora conquistato, arrivando al dominio degli Ordovici nel 47. Egli incitò la tribů a combattere i romani, ma questa perse la battaglia che ne seguì. Ancora una volta Carataco fuggì, questa volta da Cartimandua, regina dei Briganti. Cartimandua, prudentemente, consegnò Carataco ai romani, che lo portarono in catene a Roma. Ciò pose fine alla prima parte della conquista.
Instaurazione del dominio romano
Per i primi venti anni, il dominio romano fu oppressivo, e questo trattamento costrinse Boudicca, regina degli Iceni, alla rivolta. I Trinovanti e i Catuvellauni si unirono, e l'alleanza assalì la colonia romana di Camulodunum, saccheggiando e bruciando la città , ed uccidendo ogni uomo, donna e bambino che trovarono. Il governatore Svetonio Paulino, raggiungendo Londra per la sua campagna nella parte occidentale della provincia, trovò la città indifendibile, con le poche truppe a disposizione. Come risultato, Paulino fu costretto ad abbandonare la città e prese con se solo quelli che riuscirono ad andarsene in tempo per ritirarsi con lui, lasciando indietro altri. La quattordicesima legione gli si unì in un punto concordato e le forze romane combinate schiacciarono la rivolta. Boudicca si tolse la vita poco dopo.
Per gran parte della storia della Britannia Romana, ci fu un grosso numero di soldati stanziati in guarnigioni sull'isola. Questo richiese che l'imperatore tenesse un uomo fidato ed esperto come governatore della provincia. Come effetto collaterale, diversi futuri imperatori servirono come governatori o legati in Britannia, compresi Vespasiano, Pertinace, e Gordiano I.
Negli anni seguenti i Romani conquistarono altre parti dell'isola, incrementando le dimensioni della Britannia Romana. Il governatore Agricola, patrigno dello storico Tacito, conquistò gli Ordovici nel 78. Con la XX legione, Agricola sconfisse i Caledoniani nell'84 nella Battaglia di Mons Graupius, nell'odierna Scozia. Questo episodio segnò il punto piů alto dell'espansione del territorio romano in Britannia; poco dopo questa vittoria, Agricola venne richiamato a Roma, e i Romani si ritirarono su una linea piů difendibile, lungo l'istmo di Forth-Clyde, liberando soldati che erano necessari lungo altre frontiere dell'impero.
Per due volte, nel corso del II secolo, ci furono delle crisi militari nella provincia. Il primo incidente avvenne verso la fine dell'era di Traiano (117), e venne gestito da Pompeo Flacco. La seconda crisi avvenne nel 155 - 7, quando i Briganti si rivoltarono. Questa ribellione venne soppressa dal governatore Giulio Verso.
Quando Adriano raggiunse la Britannia nel suo famoso giro delle provincie romane, attorno al 120, ordinò la costruzione di un imponente muro difensivo, conosciuto come Vallo di Adriano, che andava dal fiume Tyne al Solway Firth, e divenne la frontiera settentrionale della provincia. Questa frontiera venne spinta verso l'istmo di Forth-Clyde a partire dal regno di Antonino Pio, quando venne costruito il Vallo Antonino, (142 ca.), fino al regno di Severo.
L'usurpazione di Albino dimostrò i due principali problemi che venivano posti dalla Britannia Romana. Il primo: allo scopo di mantenere la sicurezza, in Britannia stazionavano tre legioni, che avrebbero fornito a un uomo ambizioso, con scarsa lealtĂ , una potente base per la ribellione -- di cui Albino abusò coscienziosamente. Secondo, qualsiasi ufficiale ribelle che avesse usato questa risorsa, avrebbe dovuto spogliare l'isola delle sue guarnigioni per marciare su Roma e prendere il torno, lasciando l'isola indifesa verso gli attaccanti -- il che č ciò che Albino fece nel 196.
A seguito della sconfitta di Albino, Settimio Severo cercò di risolvere il problema dividendo in due la provincia: Britannia Inferiore e Superiore. Mentre ciò tenne in scacco per quasi un secolo il potenziale per una ribellione, la rivolta di Carausio (286-297) costrinse Constanzio Cloro, a suddividere ulteriormente la Britannia in quattro province:
- Maxima Caesariensis: dalla Britannia Superiore
- Britannia Prima: dalla Britannia Superiore
- Flavia Caesariensis (basata su Londra): dalla Britannia Inferiore
- Britannia Secunda: dalla Britannia Inferiore
Per qualche anno, le province Britanniche furono leali all'usurpatore Magnenzio, che successe a Constanzio dopo la sua morte. A seguito della sua sconfitta e morte nella Battaglia di Mon Seleucus del 353, Constantino II inviò il suo notaio capo imperiale, Paolo Catena a dare la caccia ai sostenitori di Magnenzio. Le investigazioni di Paolo degenerarono in una caccia alle streghe, che costrinse il vicarus Flavio Martino a intervenire. Quando Paolo invece sospettò Martino di tradimento, il vicarus si vide costretto ad attaccare fisicamente Paolo con una spada, con lo scopo di assassinarlo, ma alla fine commise suicidio.
Declino del potere romano
Nel IV secolo, anche la Britannia era soggetta ad attacchi dall'esterno, i Sassoni da est, e gli irlandesi da ovest. Venne costruita una serie di forti, a partire dal 280, per difendere le coste, ma questi preparativi non furono sufficienti quando un assalto generale di Sassoni, Irlandesi ed Attacotti, combinato con una rivolta generale della guarnigione sul Vallo di Adriano, lasciò la Britannia Romana supina nel 367. Questa crisi venne sistemata dal Conte Teodosio, padre del futuro imperatore romano Teodosio I.
Un altro usurpatore, Magno Massimo, tentò di ripetere il successo di Costantino, sollevando lo stendardo della rivolta a Segontium nel 383, e portando con se le truppe attraverso il Canale della Manica. La sua ribellione venne messa a tacere nel 388, ma questa volta non tutte le truppe vennero rimandate in Britannia da un impero che aveva sofferto gravi perdite nella Battaglia di Adrianopoli del 378, e stava ora cercando disperatamente forze sufficienti per difendere i suoi confini.
Le registrazioni archeologiche dei decenni finali del potere romano mostrano innegabili segni di decadenza. La vita cittadina e nelle ville era cresciuta meno intensamente nell'ultimo quarto del IV secolo, i cocci di vasellame non sono presenti negli strati che datano dopo il 400 e le monete coniate dopo il 402 sono rare. Quindi, quando Costantino III divenne Imperatore nel 407, e attraversò la Manica con la unità restanti della guarnigione britannica, la Britannia Romana giunse alla sua fine. Gli abitanti vennero costretti a badare alla propria difesa e al proprio governo -- un fatto reso chiaro a in un documento che l'Imperatore Flavio Augusto Onorio mandò loro nel 410.
L'ereditĂ
Durante la loro occupazione della Britannia, i Romani costruirono un'estesa rete di strade, molte delle quali sono ancora in uso tutt'oggi. I Romani costruirono inoltre acquedotti e sistemi fognari.
La Britannia č inoltre degna di nota per essere la piů ampia regione dell'ex Impero Romano che attualmente non parla (come lingua principale):
- né una lingua romanza (come ad esempio la Romania, che per quanto situata in un area controllata dai romani per un periodo pari a metà di quello della Britannia, parla il romeno, che discende dal latino
- né un linguaggio che discende dagli abitanti pre-romani (come per il greco), anche se il gallese esiste come minoranza.
Durante la loro occupazione della Britannia, i Romani fondarono alcuni importanti insediamenti. Molti di essi sussistono ancora oggi.
Tra i villaggi e le cittĂ troviamo: (tra parentesi, il nome latino)
Insediamenti nella Britannia Romana
Per una lista di ulteriori cittĂ si veda: Lista dei nomi di localitĂ romane in Britannia